PER CHI CONOSCEVA VERONICA E PER COLORO CHE L’HANNO APPENA CONOSCIUTA …
Il rumore di uno sportello dell’auto contro il muro, un grido e poi il colpo di pistola alla nuca, così si è spenta la vita della dolce Veronica Abbate la notte tra il 02 e 03 settembre 2006, Aveva solo 19 anni e tutta la vita da vivere. Veronica avrebbe compiuto vent’anni il 15 di dicembre, quella sera si trovava in macchina di Mario Beatrice, 22 anni, a Mondragone, con il quale era stata fidanzata per 4 anni e che aveva deciso d’incontrare, sotto l’occhio vigile della sua amica Maddalena, soltanto per chiarire un evento, Veronica era una ragazza sensibile, buona e voleva spiegare a Mario le ragioni della sua visita mancata dopo un incidente stradale dove lui era coinvolto ma non ferito.
Mario era allievo maresciallo della Guardia di Finanza e quella sera, purtroppo, aveva con se la pistola d’ordinanza. Aveva tentato inutilmente e per l’ennesima volta di convincere Veronica a tornare con lui ma dopo 4 anni, anni di lacrime, di dolore, di abbandoni immotivati, Veronica non sarebbe mai tornata indietro, dopo sette mesi lontana da Mario finalmente si era rifatta una vita ed era serena e felice. Negli ultimi mesi Veronica aveva conosciuto un ragazzo, Mariano, un compagno di università, ma Mario non accettava di vederla libera, di perdere il controllo sulla sua proprietà, di non poter più manovrare Veronica come un burattino, lasciandola quando ne aveva voglia per poi riprendersela al momento più comodo.
Continuava a chiamarla alternando regali a minacce di suicidio…fino a quella dannata sera… quando dopo averle sparato a sangue freddo la lasciò a terra scappando. Durante il processo rivelerà che quella sera aveva realizzato, guardando i suoi occhi e parlandole, che non c’era niente da fare e che l’aveva persa per sempre. Il suo unico pensiero, dopo averla praticamente giustiziata, non fu quello di abbracciare la sua amata dopo un gesto così ignobile, non fu quello di spararsi per raggiungerla, ma solo quello di rintracciare il cellulare di Mariano, per scrivergli che la colpa di tutto era soltanto sua. Credo che queste parole siano troppo poche per descrivere questa tragedia, Veronica era una splendida ragazza, così bella fuori quanto dentro. Da questo tragico evento è nata l’Associazione V.E.R.I.